The Parsonage Garden at Nuenen in Spring (1884), Vincent Van Gogh
Il 23 dicembre raccontiamo la storia rocambolesca del ritorno di un capolavoro “maledetto” di Vincent van Gogh, sottratto da un museo olandese nel pieno della pandemia, nel marzo 2020, e recuperato a sorpresa in una borsa dell’Ikea dopo tre anni e mezzo di ricerche e traffici illeciti.
Il dipinto, intitolato “The Parsonage Garden at Nuenen in Spring” (Il giardino del presbiterio a Nuenen in primavera), risale al 1884 ed è un esempio notevole del primo periodo di van Gogh, già intriso della profonda sensibilità coloristica che caratterizzò il suo stile. Raffigura un giardino malinconico, con una figura evanescente al centro, che gli esperti immaginano possa essere legata all’ipotetica relazione dell’artista con una vicina di casa.
Il furto avvenne la notte del 30 marzo 2020, quando il museo Singer Laren nei Paesi Bassi era chiuso per lockdown. Un ladro solitario, identificato successivamente dalla stampa olandese come Nils M., riuscì a forzare l’ingresso e a scappare con il dipinto sotto il braccio. L’opera era di proprietà del Groninger Museum, che la teneva in prestito al Singer Laren per una mostra. Nonostante l’arresto del ladro, e di altre figure coinvolte, la tela era sparita: nel frattempo, nel sottobosco criminale, il quadro veniva considerato “troppo rischioso” per essere venduto, passando di mano in mano come una patata bollente.
A risolvere la situazione ci ha pensato Arthur Brand. Brand aveva ricevuto segnali che il dipinto fosse in possesso di qualcuno che non sapeva più come disfarsene. La sera del 10 settembre 2023, un uomo estraneo al furto ha bussato alla porta dell’appartamento di Brand ad Amsterdam, consegnando la tela avvolta in una busta di plastica dell’Ikea. Dopo aver confrontato la parte posteriore del quadro con le foto di confronto (“prove di vita” ricevute in precedenza), Brand ha confermato l’autenticità del Van Gogh.
Il quadro, purtroppo privo di cornice e con alcuni graffi visibili, è stato immediatamente affidato all’esperto Andreas Blühm, direttore del Groninger Museum, che ne ha autenticato la provenienza. L’opera è ora al Van Gogh Museum di Amsterdam, dove subisce analisi e restauri conservativi. Secondo Teio Meedendorp, ricercatore del museo, si tratta di un dipinto “oscuro” e malinconico, ma che già rivela il talento di van Gogh come colorista.
La vicenda, conclusasi con un recupero quasi clandestino, sottolinea la precarietà della sicurezza delle opere d’arte, spesso usate come merce di scambio nel mondo criminale. Questa restituzione, tuttavia, è un segnale positivo: anche un capolavoro “maledetto” può ritrovare la via di casa, ricordandoci l’importanza di proteggere e valorizzare il nostro patrimonio artistico.
On December 23, we recount the thrilling story of a “cursed” Vincent van Gogh masterpiece, stolen from a Dutch museum during the 2020 lockdown and finally recovered in an Ikea tote bag after three and a half years of criminal underworld dealings.
The painting, titled “The Parsonage Garden at Nuenen in Spring” (1884), dates to van Gogh’s early period, already foreshadowing his vibrant color sense. Its melancholic scene features a spectral figure in a modest garden, which experts suspect might allude to van Gogh’s rumored romantic entanglement at the time.
The heist occurred on the night of March 30, 2020, when the Singer Laren museum in the Netherlands was closed due to COVID-19 restrictions. A lone thief, later identified by Dutch media as Nils M., forced his way into the museum and disappeared with the painting, which belonged to the Groninger Museum but was on loan for an exhibition. Though authorities arrested the thief and other accomplices, the painting vanished into the criminal underworld, passed among dealers who deemed it “too famous” to profit from without risk.
The turning point came thanks to Arthur Brand. He received information suggesting the Van Gogh was in the hands of someone desperate to unload it. Late on September 10, 2023, a man with no direct link to the theft arrived at Brand’s Amsterdam apartment, carrying a rumpled Ikea bag. Brand carefully unwrapped the painting, compared it to previously shared “proof of life” images, and confirmed it was the missing Van Gogh.
Although found without its frame and bearing a few scratches from suboptimal storage, the painting was swiftly authenticated by Andreas Blühm, director of the Groninger Museum. It is now in the Van Gogh Museum in Amsterdam, undergoing expert analysis and restoration. Senior researcher Teio Meedendorp calls it a “dark, early piece” but one that reveals van Gogh’s emerging gift for color. The painting also holds a mysterious charm: its ghostly figure may reference a secret love interest.
The covert handover underscores how major artworks can become “hot potatoes” in the criminal underworld, often more trouble than they’re worth. Yet the painting’s return is a heartening example of perseverance and detective skill, proving that even a so-called “cursed” masterpiece can find its way home, shining a spotlight on the urgency of safeguarding cultural treasures.