Bronzi del Benin, Nigeria

Il 17 dicembre celebriamo un evento significativo: la restituzione dei Bronzi del Benin dall’Ethnologisches Museum di Berlino alla Nigeria, un passo fondamentale nella storia della decolonizzazione e nella tutela del patrimonio culturale globale.

© Staatliche Museen zu Berlin, Ethnologisches Museum / Claudia Obrocki

I manufatti furono sottratti durante la spedizione punitiva britannica del 1897, quando l’esercito inglese attaccò il Regno del Benin, nella Nigeria odierna. Durante il raid, il palazzo reale fu completamente saccheggiato e migliaia di oggetti preziosi, tra cui teste commemorative in bronzo, placche scolpite e sculture rituali, furono rubati. Il re, Oba Ovonramwen, fu esiliato a Calabar, segnando la fine del regno indipendente. Gli oggetti trafugati furono trasportati a Londra, dove vennero venduti all’asta e successivamente distribuiti tra collezionisti privati e musei europei e nordamericani.

Tra questi acquirenti vi fu anche l’Ethnologisches Museum di Berlino, che acquisì centinaia di pezzi attraverso il sistema coloniale e le reti di commercianti europei e africani. Per decenni, questi manufatti hanno adornato le sale dei musei occidentali, diventando simboli della complessità e della magnificenza della cultura del Benin.

Il 25 agosto 2022, un contratto storico ha trasferito la proprietà di 512 oggetti dall’Ethnologisches Museum alla Nigeria. Questo accordo segna il più grande trasferimento di manufatti da un contesto coloniale, e prevede che circa un terzo degli oggetti rimanga in prestito a Berlino per un periodo iniziale di 10 anni. Gli oggetti in prestito saranno esposti al Humboldt Forum, dove una mostra dedicata racconta la storia del Regno del Benin, il saccheggio del 1897 e l’influenza artistica del regno.

Questa collaborazione tra Nigeria e Germania rappresenta un equilibrio tra il diritto di proprietà e l’importanza della condivisione culturale. I prestiti offrono al pubblico l’opportunità di scoprire la straordinaria qualità dell’arte del Benin, sia storica che contemporanea, mentre la Nigeria può riappropriarsi della sua eredità culturale.

La restituzione è stata resa possibile grazie a negoziati avviati nel 2021 e conclusi con la Dichiarazione Congiunta del luglio 2022, che ha gettato le basi per future restituzioni da parte di altri musei tedeschi. Gli oggetti restituiti saranno custoditi in Nigeria, con piani per la loro esposizione e conservazione. Questo evento non è solo un atto di giustizia storica, ma un esempio di come il dialogo internazionale possa favorire la riparazione delle ingiustizie coloniali.


On December 17, we highlight the significant return of the Benin Bronzes from Berlin’s Ethnologisches Museum to Nigeria, a milestone in the decolonization of museums and the protection of global cultural heritage.

The artifacts were taken during the British punitive expedition of 1897, when British forces attacked the Kingdom of Benin, located in present-day Nigeria. During the raid, the royal palace was looted, and thousands of precious objects—including commemorative bronze heads, sculpted plaques, and ritualistic sculptures—were stolen. The reigning king, Oba Ovonramwen, was exiled to Calabar, marking the fall of the independent kingdom. The looted artifacts were transported to London, where they were auctioned off and later distributed among private collectors and museums across Europe and North America.

Among the buyers was the Ethnologisches Museum in Berlin, which acquired hundreds of pieces through colonial networks and European-African trade systems. For decades, these artifacts adorned Western museums, symbolizing the complexity and grandeur of Benin’s cultural heritage.

On August 25, 2022, a landmark agreement transferred ownership of 512 objects from the Ethnologisches Museum to Nigeria. This represents the most extensive transfer of artifacts from a colonial context, with about one-third of the items remaining on loan in Berlin for an initial period of 10 years. These loaned objects are now displayed at the Humboldt Forum, in an exhibition that recounts the history of the Kingdom of Benin, the 1897 looting, and the kingdom’s artistic influence.

This collaboration between Nigeria and Germany balances rightful ownership with the importance of cultural sharing. The loans allow audiences to experience the extraordinary quality of Benin’s art—both historical and contemporary—while Nigeria regains control of its cultural heritage.

The restitution was made possible through negotiations initiated in 2021 and concluded with the Joint Declaration of July 2022, which laid the groundwork for future restitutions by other German museums. The returned items will be housed in Nigeria, with plans for their display and preservation. This event is not only an act of historical justice but also an example of how international dialogue can help address colonial injustices.