Meereserwecken (Risveglio del Mare) di Hans Thoma
L’8 dicembre celebriamo la restituzione di Meereserwecken (Risveglio del Mare), un dipinto di Hans Thoma, agli eredi legittimi di Sigmund Waldes, un industriale ebreo la cui collezione fu saccheggiata dai nazisti.
Fonte: @Artprice
Meereserwecken, realizzato da Hans Thoma (1839–1924), incarna la visione romantica dell’artista, raffigurando una sirena illuminata dal sole. L’opera faceva parte della vasta collezione di Sigmund Waldes, un industriale ebreo in Germania.
Nel 1939, durante l’apice della persecuzione nazista, Waldes fu costretto a fuggire dalla Germania. I suoi beni, inclusa la collezione d’arte, furono confiscati attraverso politiche di “sequestro” naziste. Tra gli oggetti saccheggiati vi era Meereserwecken, successivamente venduto all’asta dal Ministero dell’Economia del Reich. Waldes emigrò prima a Parigi, poi a Londra, e infine a New York, lasciando dietro di sé i suoi beni confiscati.
Decenni dopo, nel 1995, il Deutsches Museum di Monaco acquisì il dipinto come parte dell’eredità dell’industriale Max Bühler. Nel 2024, durante un progetto di ricerca sulla provenienza guidato da Christine Bach e Bernhard Wörrle, un sigillo del Tribunale distrettuale di Dresda sul retro del dipinto sollevò sospetti. Ulteriori indagini rivelarono un catalogo d’asta del 1943 che includeva Meereserwecken, confermandone la vendita durante l’era nazista.
Un’incongruenza iniziale—un supporto in compensato riportato nei registri del museo—generò dubbi. Tuttavia, i registri di restauro del 1996 chiarirono che il dipinto era effettivamente su una lastra di metallo, con il compensato usato solo come copertura. Questo chiarimento confermò l’identità dell’opera.
A settembre 2024, il Deutsches Museum restituì Meereserwecken agli eredi di Waldes, rappresentati dall’avvocato Lothar Fremy. Le due nipoti, residenti negli Stati Uniti, scelsero di ricevere l’opera senza una cerimonia formale, concludendo un lungo percorso di restituzione.
Questo caso sottolinea l’importanza della ricerca sulla provenienza nel portare alla luce e affrontare le ingiustizie storiche. Come ha osservato Christine Bach, “La ricerca sistematica garantisce che gli artefatti culturali saccheggiati siano restituiti ai legittimi proprietari, preservando giustizia e memoria.”
Meereserwecken, painted by Hans Thoma (1839–1924), reflects the artist’s romantic vision, featuring a mermaid illuminated by the sun. The artwork was once part of the extensive collection of Sigmund Waldes, a Jewish factory owner in Germany.
In 1939, during the height of Nazi persecution, Waldes was forced to flee Germany. His properties, including his art collection, were confiscated under Nazi “seizure” policies. Among the looted items was Meereserwecken, which was later sold at auction by the Reich Ministry of Economics. Waldes emigrated first to Paris and London, and finally to New York, leaving behind his confiscated possessions.
Decades later, the Deutsches Museum in Munich acquired the painting in 1995 as part of the estate of industrialist Max Bühler. During a 2024 provenance research project, led by Christine Bach and Bernhard Wörrle, a Dresden District Court seal on the back of the painting raised suspicions. Further investigation revealed an auction catalogue from 1943 that featured Meereserwecken, confirming its sale during the Nazi era.
One discrepancy—a plywood backing listed in the museum’s records—initially caused doubts. However, restoration records from 1996 clarified that the painting was actually on a metal plate, with the plywood merely used as a cover. This finding confirmed the painting’s identity.
In September 2024, the Deutsches Museum returned Meereserwecken to Waldes’s heirs, represented by attorney Lothar Fremy. The two granddaughters, residing in the United States, chose to receive the artwork without a formal ceremony, marking the end of a decades-long journey of restitution.
This case underscores the importance of provenance research in uncovering and addressing historical injustices. As Christine Bach noted, “Systematic research ensures that looted cultural artifacts are restored to their rightful owners, preserving justice and memory.”