Ritratto di un Giovane Uomo (circa 1620), artista sconosciuto.
Il 5 dicembre raccontiamo le vicende del Ritratto di un Giovane Uomo, un capolavoro barocco legato alla persecuzione nazista.
Fonte: @Wikimedia Commons
Il Ritratto di un Giovane Uomo, realizzato ad Amsterdam intorno al 1620 da un artista sconosciuto, fu acquistato nel 1928 da Richard Semmel, un noto industriale e collezionista ebreo. Semmel, celebre per la sua vasta collezione d’arte, credeva che il dipinto fosse opera di Thomas de Keyser.
Nel 1933, con l’ascesa al potere dei nazisti, Semmel fu immediatamente perseguitato a causa delle sue origini ebraiche e dei legami politici con il Deutsche Demokratische Partei. Sotto pesanti pressioni, fuggì dalla Germania nei Paesi Bassi, vendendo gran parte della sua collezione per finanziare la fuga. Il dipinto fu venduto tramite la casa d’aste Frederik Muller & Cie di Amsterdam.
Dopo l’asta, l’opera entrò nella collezione della Special Commission Linz nel 1940, un’iniziativa nazista per il Führermuseum. Dopo la guerra, il dipinto non fu restituito a Semmel o ai suoi eredi, ma allo stato olandese. Registrato con il numero d’inventario NK 2693, fu esposto al Museum Gouda per diversi decenni.
Nel 2007, gli eredi di Semmel presentarono una richiesta di restituzione, sostenendo che il dipinto fosse stato venduto sotto coercizione. A seguito di un’indagine approfondita del Comitato per le Restituzioni, fu stabilito con alta probabilità che il dipinto fosse parte della collezione di Semmel e fosse stato perso involontariamente a causa della persecuzione nazista.
Nel 2009, il Ritratto di un Giovane Uomo fu restituito agli eredi di Semmel. Non fu imposto alcun obbligo di rimborso, poiché si riteneva che i proventi della vendita fossero stati probabilmente utilizzati per fuggire alla persecuzione nazista. Dopo la restituzione, il dipinto fu venduto sul mercato dell’arte, e i proventi furono destinati a iniziative di memoria dell’Olocausto.
Questo caso sottolinea l’impatto duraturo dei saccheggi nazisti e l’importanza di affrontare queste ingiustizie storiche.
English Translation
Portrait of a Young Man, painted in Amsterdam around 1620 by an unknown artist, was acquired in 1928 by Richard Semmel, a prominent Jewish industrialist and collector. Semmel, known for his significant art collection, believed the painting to be by Thomas de Keyser.
In 1933, as the Nazis rose to power, Semmel faced immediate persecution due to his Jewish heritage and political ties to the Deutsche Demokratische Partei. Under severe pressure, he fled Germany to the Netherlands, selling much of his collection to fund his escape. The painting was sold through the Amsterdam auction house Frederik Muller & Cie.
After its auction, the artwork entered the collection of the Special Commission Linz in 1940, a Nazi initiative for the Führermuseum. After the war, the painting was restituted not to Semmel or his heirs but to the Dutch state. Registered under inventory number NK 2693, it was displayed in Museum Gouda for several decades.
In 2007, Semmel’s heirs filed a restitution claim, asserting the painting was sold under duress. Following a comprehensive investigation by the Restitutions Committee, it was established with high probability that the painting had been part of Semmel’s collection and lost involuntarily due to Nazi persecution.
In 2009, the Portrait of a Young Man was returned to Semmel’s heirs. No payment obligation was imposed, as it was deemed that the proceeds from its sale had likely been used to escape Nazi oppression. Following its restitution, the painting was sold on the art market, with proceeds supporting Holocaust remembrance efforts.
This case underscores the enduring impact of Nazi looting and the importance of addressing these historical injustices.